La mozione

Considerato che

Stiamo attraversando un momento delicatissimo della storia dell’Italia. Dopo gli anni del cosiddetto miracolo economico lo sviluppo del Paese ha prodotto una serie di storture che hanno condizionato e ancora ne condizionano la vita: burocrazia soffocante, giustizia politicizzata, corruzione di molta parte delle classi dirigenti, evasione diffusa, centralismo che ha generato uno squilibrio nel Paese per il quale le regioni del Nord sono state sottoposte ad una enorme sottrazione di risorse da un lato, mentre le regioni del Sud sono rimaste preda dell’assistenzialismo, della criminalità organizzata e del sottosviluppo dall’altro, hanno portato il paese in una situazione critica.

Atteso che

Il Paese alle soglie del terzo millennio, per come è strutturato, è impreparato e si trova in una tenaglia micidiale. Le regioni del Nord, che potrebbero affrontare la sfida e trainare tutto il Paese sono soffocate dal centralismo e si vedono sottrarre ingentissime risorse, che vanno completamente sprecate nei mille rivoli dell’assistenzialismo e del parassitismo di Stato.
Il residuo fiscale della sola Lombardia ammonta ad una cifra variabile tra i 47 e i 54 Miliardi di Euro ogni anno.
Considerato altresì che
La riforma costituzionale del titolo V della Costituzione, sia pur nettamente insufficiente, ha dato uno spiraglio di speranza ai popoli del Nord. In funzione di essa alcune regioni quali Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna utilizzando l’autonomia conferita in materia di sanità sono riuscite, malgrado le risorse limitate, a sviluppare sistemi sanitari che sono riconosciuti da tutti come tra i migliori al mondo. Varando istituzioni regionali Veneto e Lombardia sono riuscite, sia pur a caro prezzo, a darsi un modello di governo quanto meno sufficiente, mentre, per contro, le istituzioni centralizzate quali Fisco, Giustizia, Demanio e Scuola versano in condizioni quanto meno critiche.

Visto che

Dopo la riforma costituzionale approvata dal Parlamento del 2006, mai entrata in vigore perché bocciata dal Referendum confermativo, la crisi economica del 2008/2011 ha visto le regioni del Nord reagire, malgrado il grave fardello fiscale e burocratico imposto dallo Stato Centrale, e ha fatto sì che le popolazioni prendessero coscienza che la possibilità di autogovernarsi avrebbe consentito di sviluppare al meglio le capacità del sistema socio-economico padano.
Il 22 ottobre 2017 più di 5 milioni di cittadini lombardi e veneti hanno approvato referendum consultivi ai fini della richiesta di ulteriore autonomia ai sensi dell’art. 116 della Costituzione.
Evidenzia
che la mancata tempestiva ratifica dell’autonomia a seguito del referendum nel 2017 ha creato un grave danno alla nostra Regione, impedendo non solo una più razionale ed efficace gestione delle proprie risorse, ma anche una ottimale gestione dell’emergenza covid 19 con la necessaria libertà di manovra e autorità sul territorio

Chiede

una forte e decisa azione per realizzare la volontà popolare espressa nei referendum per l’Autonomia del 2017
che si dia seguito agli Accordi tra Regione e Stato previsti per ulteriori forme di autonomia
che il Parlamento voti senza indugi la susseguente legge di concessione prevista dall’art 116 della Costituzione

Scarica la Mozione per l’autonomia